Stando ai dati aggiornati all’anno di tesseramento 2021, AICS conta in tutta Italia un milione di soci: il 70% circa di essi sono soci con tessera sportiva, il restante soci con tessera socio-culturale.
Dal 2018, le attività di AICS sono monitorate dall’Osservatorio permanente per la promozione sportiva.
Esso è nato dalla volontà degli Enti di Promozione Sportiva ACSI, AICS, ASI, CSEN e CSI di analizzare su basi scientifiche il peso del mondo amatoriale, con la supervisione scientifica del Centro di Ricerche sullo Sport (CeRS) del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma e di SG Plus Ghiretti & Partners. In occasione del terzo bollettino, lo studio dei dati forniti dai 5 EPS è stato arricchito grazie alla recente adesione all’Osservatorio di un 6 Ente, l’OPES.
- Numero eventi
Nel 2020 sono state oltre 600 mila le gare o manifestazioni organizzate complessivamente da tutto il movimento con una media di 1.600 al giorno. Di questi dati degli enti di cui più della metà (335.379) sono state realizzate da Acsi, Aics, Asi, Csen e Csi che all’atto pratico si occupano di 28mila attività al mese, 6.450 alla settimana e quasi 920 ogni giorno per circa più di un evento ogni due minuti. I dati degli atleti degli EPS aderenti all’Osservatorio, sempre secondo un’analisi estremamente prudenziale e cautelativa, si trasformano in oltre 6 miliardi e mezzo di chilometri percorsi ogni anno per un totale di quasi 170mila giri del nostro pianeta, pari a oltre 4.400 giri del mondo in ogni settimana di pratica sportiva.
- Consumi
Numeri importanti anche quelli ottenuti dai consumi generati ogni anno, come l’acquisto di calzature tecniche e di abbigliamento sportivo, che secondo un’analisi estremamente prudenziale e cautelativa raggiungono una spesa di oltre 276 milioni di euro (sulla base della quale i 5 Enti di Promozione Sportiva dell’Osservatorio sviluppano il 57% per un valore superiore ai 150 milioni di euro).
- Sport di inclusione: i dati su iscritti giovani e donne
In tutta Italia, giovani e meno giovani si avvicinano all’attività motoria e praticano sport grazie ai 15 EPS: 7 milioni e 50 mila unità pari al numero complessivo di abitanti delle città di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Catania. Tra questi praticanti sono 4.453.185 gli atleti di Acsi, Aics, Asi, Csen e Csi nel 2017, aumentati nell’ultimo anno del 10%, cifra decisamente superiore al trend di crescita del resto del sistema sportivo italiano e anche del numero stesso di coloro che si dichiarano praticanti sportivi. Fra questi, ben il 45% si riferisce unicamente alla pratica sportiva femminile che, in rapporto al 27,2% delle Federazioni Sportive Nazionali e delle Discipline Sportive Associate, è nettamente piùsignificativa.
- Volontari: ore e valore economico
Sono oltre 82 milioni le ore di volontariato che i 432.000 dirigenti dei 15 Enti di Promozione Sportiva dedicano durante una stagione alle loro società, per un valore economico di questo impegno professionale che equivale ad oltre un miliardo di Euro.Il primo indicatore preso in considerazione è il valore economico del volontariato prestato dai dirigenti delle società sportive. È universalmente riconosciuto il valore sociale di questa attività, ma sino ad oggi non era ancora stata ‘pesata’. Stando ai dati diffusi, nel 2016 i 432.000 dirigenti dei 15 EPS hanno dedicato alle proprie società, nell’arco di una stagione sportiva composta da 38 settimane, 82 milioni di ore di volontariato, equivalenti a più di 1 miliardo di Euro, ovvero a 54.050 contratti di lavoro a tempo pieno. Sono numeri importanti, determinati sicuramente per più della metà dai dirigenti di ACSI, AICS, ASI, CSEN e CSI. Infatti, secondo una stima cautelativa basata sui dati condivisi, i loro 250.086 dirigenti hanno prestato servizio per un valore superiore ai 500 milioni di Euro, equiparabilee 30.000 contratti di lavoro a tempo pieno.
- Indotto finali nazionali
La forza dello sport di base nella produzione di valore è confermata anche dalla valutazione dell’indotto prodotto dall’insieme delle finali nazionali, organizzate nel corso di un anno dagli Enti. Momenti di aggregazione, di confronto sportivo, dal grande peso sociale, ma anche economico. Stimando che i 15 EPS complessivamente riescano ad organizzarne 300 (della durata media di 3 giorni e con una partecipazione media di 5.000 persone, tra atleti, arbitri, giudici e dirigenti) e che ciascuna di queste impatti sul territorio per un valore economico di 309.499 Euro (composto dalle voci di vitto e alloggio, trasporti, gestione gare e promozione), ne consegue che quello totalesia di poco meno di 93 milioni di Euro.
- Pratica sportiva
L’evidenza è confermata anche alla luce di un altro parametro oggetto di studio: la pratica sportiva. In Italia, il 36,8% del totale di chi fa sport continuativamente e saltuariamente è tesserato presso un Ente di Promozione Sportiva. Nello specifico: quasi 1 praticante su 2 nella fasce d’età 0-13 e 18-35 anni; 9 su 10 nel cluster 14-17 anni. Si tratta di un’incidenza molto superiore rispetto a quella esercitata da FSN e DSA, con una forbice che si allarga soprattutto nell’intervallo di età che va dai maggiorenni e fino ai trentacinquenni.
- Formazione: ore e costi
Nel corso di un anno i 15 EPS risultano aver organizzato poco meno di 8.000 attività di formazione capaci di chiamare a raccolta oltre 360.000 partecipanti. Considerando che il totale complessivo di dirigenti e tecnici dei 15 Enti è pari a circa 475.000 unità, si evince che il 76% di questi ultimi ha partecipato nell’ultimo anno ad un’attività di formazione. La rilevanza numerica delle attività formative dimostra quindi come la promozionesportiva non si costringa solamente nell’ambito della performance amatoriale, ma consideri la trasmissione delle competenze e delle conoscenze un valore da coltivare.
L’analisi della bilancia economica relativa al parametro mostra inoltre un dato che permette di capire l’importanza data dagli EPS alla formazione. Nel 2016, infatti, i ricavi derivanti dalla formazione organizzata sono pari a 515.410 €, mentre i costi sono di 1.231.622 €. Questo significa che l’organizzazione di attività formative costa agli EPS il doppio di quello che produce. Se dovessimo dare una valutazione del dato assumendo il punto di vista del profit, potremmo dire che l’attività non è remunerativa. Evidentemente, però, il mondo della promozione sportiva ragiona diversamente e considera la formazione dei quadri e dei tecnici come strategica ai fini della propria crescita, nonché coerente con le ragioni della suaesistenza.
- Stato e variazioni del numero di dirigenti sportivi di genere femminile
Considerando che il numero dei dirigenti dei 6 Enti aderenti all’Osservatorio rappresenta oltre il 60% del totale degli EPS, facendo una proiezione sui dati raccolti emerge che 1 dirigente su tre è donna. Nel 2016, infatti, la componente femminile è pari a 135.153su 435.088dirigentitotali.Un’incidenza,del31,1%,benmaggiorerispettoaquella registrata nelleFSN e nelle DSA, dove, nonostante il maggior numero di dirigenti, le donne pesano poco meno del 19% del totale. Questa opposta tendenza tra sport di base e sport di vertice, viene confermata anche nell’analisi del parametro su scala temporale. Dal 2015 al 2017, nel complesso dei 15 EPS abbiamo assistito ad una crescita della rappresentanza femminile del 28,8 %, mentre a livello di Federazioni e Discipline si è verificata una contrazione.
- Tesserati EPS a livello regionale
Dallo studio emerge come i tesserati dei 15 EPS rappresentino il 47,65% del totale dei praticanti continuativi. Questo significa che tra questi ultimi, quasi uno su due è legato ad un Ente di Promozione Sportiva. Ennesima conferma di un dato emerso in precedenza, ovvero la loro estrema capillarità territoriale.