
Il 20 novembre 2025 AiCS ricorda che si celebra, come ogni anno, la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Istituita nel 1954 come Giornata universale dell’infanzia, ha come obiettivo la promozione della solidarietà internazionale, la consapevolezza tra le bambine e i bambini di tutto il mondo, il miglioramento del loro benessere.
Il 20 novembre è anche il giorno in cui, nel 1959, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione dei diritti del fanciullo; ed è anche la data in cui, nel 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (la CRC – Children’s Rights Convention): il primo strumento internazionale vincolante che impone agli Stati contraenti – ma non solo, perché codifica anche diritti e principi consuetudinari – di mettere al centro il minorenne come persona che, di minore, ha solo l’età.
La CRC pone le basi per l’epocale rivoluzione culturale in cui ci collochiamo oggi, ad oltre 30 anni dalla sua adozione: la persona minorenne è soggetto titolare di diritti, non mero oggetto di protezione e, in quanto tale, ha il diritto di essere ascoltata e di far sentire le proprie opinioni in ogni procedimento che la riguardi, posto che l’ascolto sia in linea con il suo superiore interesse.
“Questa Giornata mondiale offre ogni anno a ciascuno di noi l’occasione di fare il punto sull’attuazione dei diritti delle persone di minore età nel nostro Paese, per verificare, attraverso azioni concrete, se ciò che stiamo facendo sia sufficiente – commenta l’avvocata Ester di Napoli, coordinatrice della neonata Area Infanzia e Adolescenza di AiCS -. AiCS si aggiunge a questa riflessione comunicando di aver istituito un’apposita Area infanzia e adolescenza, e lancia un innegabile segnale di empowerment: bambine e bambini, ragazze e ragazzi sempre più protagonisti della scena, anche quella in cui sono i destinatari indiretti, che dicono la loro, che commentano e criticano, che concorrono a cambiare il mondo non solo perché sanno di essere il nostro futuro, ma soprattutto perché hanno consapevolezza di essere il nostro presente”.


