
Ritirò la sua squadra dal torneo giovanile per gli insulti razzisti ricevuti da uno dei suoi giocatori, appena 13enne. Per questo gesto, semplice quanto dirompente e importante, Aics e Assoutenti – nel giugno scorso – gli conferirono il premio “Crescita felice nello sport”. Oggi, lo stesso allenatore, Igor Trocchia, è tra i 35 italiani scelti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il riconoscimento dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, perché distintosi per l’impegno sociale e civile dimostrato con quello stesso gesto.
Nel maggio scorso, Trocchia aveva ritirato la sua squadra dal torneo regionale nonostante l’ottima posizione in classifica, quando durante una partita con il Rozzano un giocatore di questa squadra aveva insultato un coetaneo del Pontisola, un ragazzo di colore di 13 anni, con epiteti razzisti. A fine partita, quando quest’ultimo aveva raccontato l’accaduto, l’allenatore aveva comunicato la decisione. Il giocatore del Rozzano venne punito con un mese di sospensione e in breve la storia di Trocchia ha fatto il giro del Paese, fino al premio assegnatogli da Assoutenti e da Aics per il coraggio dimostrato in ordine all’impegno nella promozione sportiva. “Quando a giugno scorso, con gli amici di Assoutenti, decidemmo di dar vita al premio “Crescita felice nello sport”, Igor Trocchia venne individuato da subito come il più adeguato a esserne insignito – commenta il presidente di Aics, Bruno Molea -: ci sembrò da subito che sottolineare quel gesto come l’emblema del ‘bello sport’ e della promozione sportiva come mezzo di educazione fosse non solo giusto ma necessario in questo momento storico. Il riconoscimento del presidente Mattarella oggi assume un significato ancora più incisivo. E non solo per il periodo storico che stiamo vivendo, ma per le brutte pagine di cronaca a cui il calcio ‘maggiore’ ci ha condannato in questi giorni. Mattarella riconosce con quella decorazione l’impegno sociale e civile di molti ‘eroi del volontariato, della solidarietà e del terzo settore’. Igor dice che non si sente un eroe, anzi. Invece ricordo a lui e a tutti i volontari della promozione sportiva che crescere i nostri figli nei valori dell’accoglienza e della solidarietà sociale oggi è gesto da eroi”.
(Nella foto, l’articolo della Gazzetta dello Sport dedicato a Trocchia)
(Nella foto, l’articolo della Gazzetta dello Sport dedicato a Trocchia)