Anche il Garante per l’infanzia interviene a difesa dei minori a bordo della Sea Watch 3 in acque italiane
“Tra ostaggi in mare e lo sgombero dei centri di accoglienza, la politica del ministro Salvini è davvero intollerabile. Basta fare propaganda politica sulla pelle delle persone”. Bruno Molea, presidente dell’ente di promozione sportiva e sociale AICS – anche centro di accoglienza migranti dal 2015 – commenta così le ultime vicende di politica interna sull’accoglienza migranti, tra lo stallo della nave Sea Watch in acque italiane con a bordo decine di migranti e lo sgombero del Centro di accoglienza migranti di Castelnuovo di Porto. “Davvero la fermezza di una politica interna si dimostra abbandonando bambini, giovani, donne, uomini – persone – in mezzo al mare dopo mesi di prigionia e un viaggio nella tempesta? Davvero 170, 47, 20 persone sono numeri che possono spaventare la sostenibilità di un sistema di accoglienza? Davvero – incalza Molea -, nei giorni in cui il mondo dovrebbe ricordare le leggi razziali, il Male assoluto dell’Olocausto, le pulizie etniche, possiamo rimanere indifferenti di fronte allo sgombero di centri di accoglienza che funzionano bene e che garantiscono l’inclusione sociale di chi è trattato sempre e comunque come un diverso, solo perché è dovuto fuggire da casa per sopravvivere? Per me, tutto questo sta diventando davvero intollerabile”. “Intollerabile – prosegue Molea – è la politica del ministro Salvini, forte con i deboli, che utilizza i naufraghi come vetrina simbolica del suo pugno duro contro l’Europa. Intollerabile è il silenzio del suo alleato di governo dal quale ci saremmo aspettati se non più preparazione almeno più umanità”. Sullo stallo della nave Sea Watch 3 con a bordo minori è intervenuto anche il Garante per l’infanzia che ricorda ha ricordato come sia la Convenzione di New York dell’ ’89, sia la Costituzione italiana e ancora la legge del 2017 sui minori non accompagnati, tutelino il diritto dei fanciulli all’adeguata accoglienza.
“L’associazione italiana cultura sport da 4 anni gestisce anche Centri di accoglienza per richiedenti asilo – ricorda Molea -. Fino a prima del decreto Salvini, con il contributo dello Stato non si guadagnava di certo, ma si poteva garantire ai migranti – persone, ricordiamolo – vitto e alloggi discreti e, attraverso l’opera meritoria di volontari, si poteva contare sul sistematico impegno per la loro inclusione attraverso corsi di lingue, formazione al lavoro, aiuto psicologico, e poi sport e cultura. Oggi che tutto è in discussione, mi ero illuso non fosse in discussione quantomeno la cura delle persone come tali. Invece ci riempiamo la bocca di “Memoria” e non vediamo quale crudeltà e quale massiccia dose di razzismo ci sia nel distruggere un sistema funzionante solo per il gusto della propaganda politica – anche a rischio di mettere in strada mamme e figli di pochi mesi di vita -, o nell’abbandonare gli schiavi della tratta in mare. Rimaniamo umani e se sogniamo un’Europa che faccia la sua parte nell’accoglienza dei migranti, non ricattiamola usando le persone come merce di scambio, ma pretendiamo una politica di professionisti capace di fare il proprio mestiere”.
“L’associazione italiana cultura sport da 4 anni gestisce anche Centri di accoglienza per richiedenti asilo – ricorda Molea -. Fino a prima del decreto Salvini, con il contributo dello Stato non si guadagnava di certo, ma si poteva garantire ai migranti – persone, ricordiamolo – vitto e alloggi discreti e, attraverso l’opera meritoria di volontari, si poteva contare sul sistematico impegno per la loro inclusione attraverso corsi di lingue, formazione al lavoro, aiuto psicologico, e poi sport e cultura. Oggi che tutto è in discussione, mi ero illuso non fosse in discussione quantomeno la cura delle persone come tali. Invece ci riempiamo la bocca di “Memoria” e non vediamo quale crudeltà e quale massiccia dose di razzismo ci sia nel distruggere un sistema funzionante solo per il gusto della propaganda politica – anche a rischio di mettere in strada mamme e figli di pochi mesi di vita -, o nell’abbandonare gli schiavi della tratta in mare. Rimaniamo umani e se sogniamo un’Europa che faccia la sua parte nell’accoglienza dei migranti, non ricattiamola usando le persone come merce di scambio, ma pretendiamo una politica di professionisti capace di fare il proprio mestiere”.