
“Bridges” – ponti -, non muri. Questo serve alle società per promuovere comunità inclusive che sappiano gestire al meglio i flussi migratori: lo sa bene Aics che, forte della sua esperienza maturata negli anni di AICS Accoglienza Solidale nell’ambito dell’accoglienza migranti, si è fatta capofila di un ambizioso progetto europeo, denominato appunto “Bridges”, che – assieme ad altri 9 partner in rappresentanza di 5 Paesi europei diversi – si pone l’obiettivo di promuovere interazioni tra comunità migrante e comunità accogliente. Il progetto è stato presentato lunedì 4 febbraio a Bruxelles dalla responsabile delle relazioni internazionali di Aics, Valeria Gherardini, insieme a Cosimo Renzi, componente dell’Ufficio Internazionale, nell’ambito della riunione organizzata dalla Commissione Europea e rivolta a tutti i responsabili delle organizzazioni capofila, che hanno ottenuto un co-finanziamento da parte della Commissione.
Costruito grazie alle reti che negli anni AICS ha saputo costruire (dalla Confederazione internazionale dello sport amatoriale fino alle Ong nel settore della gestione flussi migratori), il progetto si basa sull’impegno di costruire in ogni Paese coinvolto dei Comitati Locali inclusivi, coinvolgendo migranti, cittadini, istituzioni e associazionismo. Nel dettaglio, le associazioni partecipanti – assieme ad altri enti e associazioni culturali e di volontariato – entreranno nei territori, costruiranno e realizzeranno attività e iniziative di carattere sportivo, culturale e attività di volontariato a beneficio della comunità locale coinvolta. I beneficiari elettivi del progetto, i migranti, saranno infatti coinvolti in un processo partecipativo insieme a tutta la comunità locale, e saranno fianco a fianco dei cittadini nel definire le esigenze della comunità in cui si trovano per individuare quelle iniziative che meglio rispondano a queste. Ogni attività, di sport, cultura e di volontariato, vedrà la compartecipazione nella sua realizzazione di migranti e cittadini in modo da creare occasione di interazione e partecipazione attiva. Il budget a disposizione per l’impegno è di oltre 480mila euro (finanziati per il 75% dall’Unione europea) e i Paesi partecipanti, oltre l’Italia, sono Spagna, Grecia, Croazia e Austria. L’Italia partecipa anche con il partner COSPE, con cui è stata realizzata l’idea progettuale, e il partner tecnico Sociolab, per garantire a tutti i partner una formazione dedicata alla gestione dei Comitati Locali attraverso un processo partecipativo che metta al centro della progettualità la partecipazione attiva come cittadino. La Spagna è rappresentata da Ucec (Uniò de Consells Esportius de Catalunya) e dalla Municipalità di Tortosa; la Grecia sarà presente con Antigone e con la United societies of Balkans Aistiki Etaireia, la Croazia con Udruge Centar za Miroune Studije; l’Austria con CSIT, la Confedrazione Internazionale dello sport per amatori. “Offriremo alle città europee partecipanti l’opportunità di sviluppare comunità coese, coinvolgendo i componenti della comunità migrante e accogliente che, attraverso un processo partecipativo, definiranno le esigenze del territorio e svilupperanno le attività di sport, cultura e volontariato per il beneficio della comunità locale, con l’obiettivo di svilupparne la coesione sociale – spiegano dall’ufficio internazionale Aics -. Il ‘Community Organiser’ sarà il cuore della politica pubblica che proporremo alle città candidate. Abbiamo ricevuto le congratulazioni e gli auguri per un lavoro fattivo per i prossimi due anni da tutto il Dipartimento ‘Migration, Home Affairs and Citizenship’ e dal Commissario Europeo responsabile del dipartimento per le migrazioni e cittadinanza, Dimitris Avrampoulos”.