
“Controllo” formativo, a Padova, il 22 febbraio scorso, per gli operatori locali di “Cultura dell’accoglienza e comunità inclusiva” il progetto nazionale Aics che, finanziato dal Ministero alle Politiche sociali, è stato adottato da decine di comitati tra regionali e provinciali Aics e si prefigge di creare una rete per l’inclusione sociale di migranti e richiedenti asilo attraverso lo sport e la cultura.
Il confronto si è svolto al Dipartimento di Psicologia applicata dell’Università di Padova alla presenza dei rappresentanti di 23 comitati, sedi locali di progetto, dei rappresentanti di Cittadinanzattiva e di Fictus, partner del progetto. Dopo una breve presentazione riassuntiva da parte del responsabile nazionale Terzo Settore Maurizio Marcassa e del Responsabile nazionale Politiche Sociali Antonio Turco, a dirigere i lavori ci ha pensato la coordinatrice del progetto, Diletta Cigolini, coadiuvata da Angela Morittu che al termine dei lavori ha presentato i risultati dell’indagine effettuata tra i giovani coinvolti.
Il Progetto “Cultura dell’Accoglienza e Comunità inclusiva” (finanziato con l’Avviso numero 1/2017 ai sensi dell’art.72 del Decreto Legislativo 3 luglio 2017 n. 117, anno 2017), ha avuto formalmente inizio a giugno 2018. La conclusione è prevista per la fine del 2019. La proposta progettuale si basa sul modello di gestione “Accoglienza Solidale” che l’Aics ha sperimentato nelle città di Firenze e Napoli, basato sui principi della solidarietà e della coesione sociale, con l’obiettivo generale di promuovere le interazioni tra “comunità migrante” e “comunità accogliente” formando gruppi di giovani italiani e gruppi di giovani emigranti alla costruzione e al perseguimento di obbiettivi comuni in termini di corresponsabilità e di cittadinanza condivisa. I destinatari degli interventi sono da una parte giovani studenti (italiani o residenti) di età compresa tra i 16 e 24 anni, e dall’altra parte profughi, richiedenti asilo o protezione internazionale, residenti nei CAS, SPRAR e nelle Comunità di accoglienza.
Le fasi e le azioni previste – dai Laboratori di Comunità con le realizzazioni di tornei sportivi, corsi di formazione per tecnici sportivi, di contest creativi, fino alla realizzazione di un Vademecum per l’inclusione sociale, e di “prodotti creativi” – sono finalizzati alla creazione appunto una comunità inclusiva e condivisa. Si prevede il coinvolgimento sul territorio di partner e collaboratori, tra cui a livello nazionale Cittadinanzattiva per la corresponsabilità alla cittadinanza attiva, FICTUS per percorsi di conoscenza del territorio, e a livello locale delle Prefetture, dei CAS e SPRAR, per il coinvolgimento dei migranti, e poi Scuole , Università, Comuni, Comitati Aics, associazioni sportive, culturali e associazioni di volontariato affiliate ai Comitati Aics che collaborano al progetto.
Durante i lavori dell’incontro ogni realtà locale ha avuto modo di esporre lo stato dei lavori, le difficoltà e le problematiche emerse, ma anche l’esperienza positiva che il progetto sta consentendo di fare a tutti gli attori.
Maurizio Marcassa