Ha preso il via da Firenze, il 27 e 28 febbraio, il progetto europeo che si pone l’obiettivo di promuovere interazioni tra comunità migrante e comunità accogliente. Aics ne è capofila
Il 27 e 28 febbraio, Aics ha presentato a Palazzo Vecchio e a Villa Pallini a Firenze, “BRIDGES”, il progetto europeo volto a mettere in contatto i due principali attori presenti sulla scena dei flussi migratori: chi arriva e chi accoglie. L’obiettivo è quello di costruire nei Paesi partecipanti (Aics è capofila di 9 associazioni partner, in rappresentanza di Italia, Spagna, Grecia, Croazia e Austria) dei Comitati Locali Inclusivi e in questo modo coinvolgere in prima persona migranti, cittadini, istituzioni e associazioni.
Grazie allo sport, alla cultura e al volontariato, si è convinti di poter contribuire all’inserimento di chi arriva da un altro paese per i motivi più diversi all’interno delle comunità locali. Migranti e cittadini saranno dunque fianco a fianco nel definire le esigenze della collettività in cui si trovano al fine di elaborare soluzioni, attività e iniziative utili e ad esse adeguate. Con il contributo europeo e tanta voglia di costruire “ponti”, il progetto mira alla coesione sociale, all’interazione e al dialogo per gettare le basi di una rete aperta allo scambio e alla diversità.
Grazie allo sport, alla cultura e al volontariato, si è convinti di poter contribuire all’inserimento di chi arriva da un altro paese per i motivi più diversi all’interno delle comunità locali. Migranti e cittadini saranno dunque fianco a fianco nel definire le esigenze della collettività in cui si trovano al fine di elaborare soluzioni, attività e iniziative utili e ad esse adeguate. Con il contributo europeo e tanta voglia di costruire “ponti”, il progetto mira alla coesione sociale, all’interazione e al dialogo per gettare le basi di una rete aperta allo scambio e alla diversità.
La due giorni toscana non è stata solo l’occasione per presentare pubblicamente il progetto, ma ha anche segnato l’avvio strategico del piano che porterà, in 4 Paesi, Italia (con Aics e Cospe – a Firenze), Grecia (con Antigone e USB – a Tessalonicco), in Spagna (con Ucec e l’amministrazione comunale a Tortosa) e in Croazia (con il CPS a Zagabria), a un’analisi delle esigenze del proprio territorio in ordine al fenomeno migratorio per avviare la creazione delle Comunità locali. Csit, la Confederazione dello sport amatoriale, si occuperà principalmente della diffusione dei risultati del progetto nel mondo, in particolare per mettere in evidenza in quale modo lo sport giochi un ruolo centrale nei processi di coesione della comunita e organizzerà la Conferenza finale del progetto, a Novembre 2020, a Vienna.
In Italia, nel Comune di Firenze, attraverso la collaborazione attivata con l’Assessore al Welfare e all’integrazione, Sara Funaro, è stato valutato di utilizzare le opportunità che offre il progetto per i prossimi 2 anni all’interno del Quartiere 5. A Villa Pallini, sede del Quartiere 5, i rappresentanti dei 9 partners hanno, infatti, incontrato il Presidente del Quartiere, Cristiano Balli, che ha presentato le peculiarità dell’area attraverso i dati statistici dei flussi migratori e un quadro generale sulla presenza dell’associazionismo. È emerso come, se presso le scuole del quartiere la presenza di minori con origini di Paesi Terzi raggiunge punte del 50%, quando ci si affaccia invece alle attività pomeridiane, diffuse sul territorio, e fatte di sport e cultura la componente migrante quasi scompare, mettendo così in evidenza che molto c’è da fare per promuovere pari opportunità per tutti di accesso ad occasioni di crescita e di condivisione.
“Bridges” può dunque offrire tali opportunità, partendo dal chiedere alle istituzioni locali, associazioni e cittadini del territorio di creare Comitati locali atti a definire le esigenze comuni sulla base delle quali organizzare eventi sportivi, iniziative culturali e attività di volontariato a beneficio di tutti.
E questo attraverso la metodologia del processo partecipativo, che sarà coordinata dal partner Sociolab, per garantire che in tutti i Paesi i Comitati Locali Inclusivi utilizzino strumenti di co-design per promuovere l’assunzione di responsabilità condivisa di tutti, enti e singoli cittadini, nell’accompagnare processi di inclusione di un territorio.
“Bridges” può dunque offrire tali opportunità, partendo dal chiedere alle istituzioni locali, associazioni e cittadini del territorio di creare Comitati locali atti a definire le esigenze comuni sulla base delle quali organizzare eventi sportivi, iniziative culturali e attività di volontariato a beneficio di tutti.
E questo attraverso la metodologia del processo partecipativo, che sarà coordinata dal partner Sociolab, per garantire che in tutti i Paesi i Comitati Locali Inclusivi utilizzino strumenti di co-design per promuovere l’assunzione di responsabilità condivisa di tutti, enti e singoli cittadini, nell’accompagnare processi di inclusione di un territorio.
Il secondo meeting tra partner, in programma per la fine dell’estate a Tortosa – Spagna, coinvolgerà i “Community Organisers” dei Paesi dove avverranno le sperimentazioni dei Comitati Locali Inclusivi, per la formazione comune che affronteranno in modo da garantire l’utilizzo di metodi e strumenti comuni nei 4 Paesi.