«Mi è arrivata una bolletta dell’acqua che contiene un conguaglio delle tariffe del 2018. Cosa significa? Ma è legittimo?»
Risponde l’esperta Francesca Campanini, di Confconsumatori Parma
Poiché con il decreto di legge 201/11, meglio conosciuto come decreto ‘salva-Italia’, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas (ora ARERA, prima AEEG) ha acquisito anche il ruolo di regolazione e controllo dei servizi idrici, la stessa sta cercato di regolare il settore idrico creando una normativa che possa essere applicabile a livello nazionale. Questo “passaggio” non è di certo semplice a causa dell’eterogeneità delle problematiche di approvvigionamento su tutto il territorio e dell’altissimo numero di aziende coinvolte a livello locale.
Con la delibera deliberazione 28 settembre 2017 665/2017/r/idr l’autorità ARERA ha predisposto le l’articolazione tariffaria applicata agli utenti del servizio idrico integrato in conformità al Testo Integrato Corrispettivi Servizi Idrici (TICSI).
Tra le novità del Testo Integrato, oltre ad una limitazione delle tipologie d’uso e a una ridefinizione del quantitativo minimo per la fascia agevolata, si è stabilito che le fatture del 2018 sarebbero state calcolate sulla base dell’articolazione tariffaria vigente al 2017, ma che la differenza tra questi e i corrispettivi che, per i medesimi periodi, risultano dall’applicazione della nuova articolazione tariffaria sarebbe poi stata conguagliata nell’ultimo ciclo di fatturazione dei consumi del 2018. Agli inizi del 2019, quindi, ecco che cominciano ad essere emesse le fatture di conguaglio.
Il TICSI prevede una modifica sostanziale che porta il calcolo della tariffa domestica ad avvicinarsi al concetto della tariffazione puntuale previsto per la tassa sui rifiuti.
Alle utenze domestiche, per la parte variabile del servizio di acquedotto verrà applicata una tariffa pro capite, cioè sulla base del numero di componenti del nucleo familiare, il che significa che i volumi di consumo delle varie fasce non sono bloccati e univoci per ogni singola utenza, ma tengono conto delle persone che vi abitano, andando verso una tariffa socialmente più equa. Questo nuovo sistema comporterà dei risparmi per le famiglie “numerose”, cioè quelle formate da 4 persone o più.
L’introduzione di questo criterio dovrebbe garantire la possibilità di premiare comportamenti virtuosi e, al contrario, disincentivare gli sprechi, secondo un meccanismo che terrà conto del numero di persone che abitano in ogni casa.
Il 2019 è un anno di transito, pertanto solo dal 2020 si avrà la tariffazione entrerà pienamente a regime. Nella fase di avvio di questa nuova articolazione tariffaria, la normativa nazionale prevede che ogni nucleo familiare sia considerato composto da tre componenti, salvo la possibilità da parte dell’utente di dichiarare la diversa composizione comunicandolo al proprio gestore in forma scritta.