«Percepisco una pensione minima e mia moglie, gravemente malata, è allettata da tempo. Facciamo molta fatica a pagare le bollette, ma non posso permettere che stacchino la luce perché mia moglie ha bisogno di apparecchiature particolari. C’è qualcosa che posso fare per alleggerire un pochino il mio problema? »
Risponde l’esperta Francesca Campanini, di Confconsumatori Parma
Purtroppo sono molte le famiglie che vivono situazioni di difficoltà economica, ma solamente poco più del 36% di queste utilizza gli strumenti di aiuto messi a disposizione dall’Autorità ARERA che già dal 2005 aveva recepito le direttive del Governo predisponendo una piccolo aiuto economico in bolletta. Se agli esordi il Bonus era previsto solo per la luce, ora si può richiedere anche per il gas l’acqua.
Ci sono, tuttavia, dei parametri da rispettare per fare la domanda. Ne ha diritto il cliente domestico intestatario di un contratto di fornitura appartenente ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.107,5 euro, ad un nucleo famigliare con più di 3 figli a carico e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro. Per i clienti domestici affetti da gravi patologie che necessitano di apparecchiature salvavita è previsto un bonus che non prevede limitazioni di ISEE e non deve essere rinnovato.
Gli importi vengono corrisposti in fattura (o tramite assegno o bonifico se lo si richiede per il gas e si ha il riscaldamento condominiale). La somma varia in base alla materia prima (luce, acqua o gas) e alla zona geografica. Per i gas (solo disagio economico) si va da un minimo di 37€ a un massimo di € 314. L’importo del bonus luce per il disagio economico va da un minimo di € 132 a un massimo di € 194, mentre per il disagio fisico si parte da un minimo di € 204 ad un massimo € 732. Un discorso a parte va riservato agli importi erogati per il bonus Idriche garantisce la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua su base annua (pari a 50 litri/abitante/giorno) per ogni componente della famiglia anagrafica dell’utente, ma non è possibile dare un’indicazione di importi poiché la tariffa varia da Comune a Comune. Occorre informarsi, dunque, presso il proprio Comune di residenza.
Sulla base dei dati finora raccolti, dai quali spiccano incomprensibili percentuali di bonus non richiesti o importi non incassati, l’obiettivo futuro è quello di rendere la procedura di richiesta e rinnovo molto più agevole, se non automatica. Importante sottolineare che questi bonus sono cumulabili, pertanto possiamo presentare domanda per tutti e tre.
Ricordo, infine, che a Parma è attivo lo Sportello “Energia: diritti a viva voce” http://www.energiadirittiavivavoce.it/ che può esservi di aiuto per tutte le problematiche legate a luce, acqua e gas.