Dal 19 al 22 settembre, sul palco del PalaTerme nove Nazioni e 25 associazioni di danza presenti: le identità dei popoli unite al grido di “Rispettiamo la natura”
Nove Nazioni, 25 associazioni di danza, oltre 300 ballerini e poi centinaia di costumi tradizionali e musiche folcloristiche che raccontano l’identità di popoli lontani, alcuni dei quali anche dimenticati. Tutto questo, dal 19 al 22 settembre al PalaTerme di Montecatini, sarà il World Folk Vision Italia “Un ponte tra i popoli”, fase conclusiva di un tour di selezioni italiane volte a scegliere i migliori che accederanno alla finale del World Folk Vision che si terrà a Sochi in Russia nel 2020, e alla finale del Nomad Universe che si svolgerà invece a marzo in Arabia Saudita.
“Un ponte tra i popoli” è promosso dalla Direzione nazionale dell’Associazione Italiana Cultura Sport e dal suo settore Danze Culture internazionali con la Collaborazione Wordl folk Vision italia, di AiCS Pistoia e AiCS Toscana, con il patrocinio del Comune di Montecatini.
La manifestazione è stata presentata stamane nella sala consiliare del Comune di Montecatini Terme alla presenza, tra gli altri, del vice presidente nazionale di AiCS Maurizio Toccafondi, del referente del settore Danze internazionali di AiCS Ranieri Manfrin, del vice sindaco Francesca Greco e di Alessandro Martire, rappresentante all’Onu del Popolo Lakota. A determinare la presenza anche della delegazione dei nativi americani, il tema scelto per la prima edizione della finale italiana: la salvaguardia del Pianeta. Per questo, per l’occasione, AiCS con il suo settore Ambiente porterà sul palco anche la “Rifiuthlon”, la sua “speciale” maratona contro i rifiuti, venerdì 20 settembre alle 21. L’occasione servirà ai presenti per riflettere sul corretto smaltimento dei rifiuti e sul rispetto ambientale.
Il tema è infatti molto vicino al cuore del Festival, il cui obiettivo è infatti la conservazione delle culture nazionali e dell’arte mondiale nonché lo sviluppo e il rafforzamento delle relazioni amichevoli e la cooperazione tra popoli attraverso l’arte e la cultura.
“Crediamo nella creazione delle condizioni per lo sviluppo di scambi culturali nel campo del teatro, della musica, della danza, nelle arti varie, la protezione e l’uso storico culturale del patrimonio delle arti e dell’artigianato popolare – hanno commentato il vice presidente di AiCS Toccafondi e il referente delle Danze internazionali Manfrin -. Il tema scelto ci darà modo di utilizzare il prestigioso palco di Montecatini per lanciare il messaggio mondiale di pace e rispetto, anche nei riguardi della Madre Terra. La danza, elevata forma di sport e cultura, ha proprio il potere di farsi linguaggio e strumento di dialogo tra i popoli. Sono ben nove, compresa la folta delegazione italiana, le Nazioni che parteciperanno in settimana alla finale di Montecatini: un risultato che ci conforta e ci sprona a lavorare fin da ora per la prossima edizione”.
La finale Italiana sarà incentrata non solo sulla danza ma anche sul canto e le usanze folcloristiche, con tanto di sfilata dei costumi tipici tradizionali e dell’artigianato dei Paesi presenti.
Appuntamento il 21 settembre con il Gala, e la presentazione di tutte le delegazioni presenti – tra cui Italia, Ucraina, Russia, Cina, Armenia, Moldavia, Austria, Lettonia, Georgia -, e della giuria internazionale. Il Festival chiuderà poi l’indomani con la scelta di chi dovrà rappresentare l’Italia a Sochi e in Arabia Saudita.
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