All’evento di presentazione del progetto a Firenze, i piccoli italiani e stranieri insieme si conoscono giocando
Il 12 ottobre scorso, era il giorno della Festa del Volontariato a Villa Pallini, sede del Quartiere 5 a Firenze. Tra le realtà del territorio invitate a partecipare assieme a molte altre associazioni del terzo settore che operano nel Quartiere 5 di Firenze c’era anche il progetto europeo Bridges – Building Relationships and Integration by Developing local Groups and Enhancing Solidarity – che, finanziato da The Asylum, Migration and Integration Fund (AMIF), vede AiCS come capofila di un partenariato composto da 9 organizzazioni provenienti da 5 paesi europei (Italia, Spagna, Grecia, Croazia e Austria) che si pone la sfida di combattere la xenofobia, le barriere culturali e le divisioni sociali promuovendo la coesione della comunità. È stata l’occasione per il progetto AiCS di presentarsi alla comunità e dare il via alla fase operativa di Bridges sul territorio che vedrà protagoniste le varie associazioni italiane e straniere.
Lo stand del progetto ha fatto da vetrina alle associazioni straniere che hanno aderito al progetto: l’associazione culturale “Viva el Perù”, l’associazione “Colombia ES”, la “Libera associazione dello Sri Lanka in Toscana”, la “Confederazione regionale della comunità filippina in Toscana” e l’ “Associazione Senegalese di Firenze e circondario” pronte a presentarsi al quartiere e ad animare la festa con le attività preparate.
Tra le attività pensate dalle associazioni e coordinate dai Community Organizers di AICS ce ne è stata una che ha attirato l’interesse dei più piccoli: il laboratorio “Leyendo pinto” organizzato dall’associazione “Colombia ES” che attraverso il disegno e la lettura di storie legate alla cultura colombiana favorisce l’apprendimento della lingua spagnola. Solitamente l’attività viene svolta nelle scuole, ma in questo caso era stata pensata per coinvolgere tutti i bambini che vivono nel quartiere. Partecipano infatti quasi tutti i bambini presenti alla festa indipendentemente dal paese di provenienza delle famiglie. A sorvegliare i bimbi c’erano i genitori, anche loro incuriositi dai colori e dalle forme particolari delle maschere di carnevale che i più piccoli stanno colorando. Il laboratorio è diventato quindi presto l’occasione sia per i grandi che per i piccini di poter interagire tra loro e dare vita a nuovi legami.
Questo laboratorio è solo un piccolo esempio di quale ricchezza per il quartiere si possa generare nel momento in cui il Community Organizer promuove l’interazione e la collaborazione tra le varie associazioni (italiane e straniere) e la cittadinanza che abitano questo territorio. Gli eventi promossi dal progetto BRIDGES offriranno l’occasione per rafforzare questo spirito di collaborazione nato in questa giornata.