COMPIE 50 ANNI LO STATUTO DEI LAVORATORI, “FIGLIO” del FONDATORE di AiCS
Il presidente Molea ricorda il ministro e primo presidente di AiCS Giacomo Brodolini: “I concetti di dignità e libertà dell’uomo ispirarono in lui lo Statuto e la nascita di AiCS: quel filo rosso tra sport e lavoro”
Compie 50 anni il 20 maggio del 2020 lo Statuto dei lavoratori, ideato dal ministro al Lavoro Giacomo Brodolini, scomparso pochi mesi prima dell’entrata in vigore della legge. Nel celebrare l’importante anniversario, il presidente di AiCS Bruno Molea così ricorda il ministro, anche fondatore dell’Associazione Italiana Cultura Sport
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“Il problema di un’associazione come la nostra è quello di concorrere per la sua parte sia attraverso la libera organizzazione dei giovani, sia attraverso l’attività agonistica, sia anche e soprattutto l’azione di elaborazione di idee, di propositi e programmi, a costruire delle condizioni di ambiente in cui all’uomo e al giovane innanzitutto vengano restituite la loro personalità, la loro dignità, il loro sentirsi individui liberi, capaci di operare in concreto nell’ambito di una società democratica”.
Era il 1965 e nel corso del congresso nazionale di AiCS, a tre anni dalla sua fondazione, così il fondatore dell’Associazione e allora ministro del Lavoro e della Previdenza sociale Giacomo Brodolini sintetizzava al meglio la missione di un ente di promozione sportiva e sociale quale il nostro. Grazie al ministro Brodolini, appena un mese prima aveva visto la luce la legge “fifty-fifty” per la ripartizione fra Coni e Stato degli introiti del totocalcio, destinata a cambiare per sempre il concetto di sport per tutti. E di lì a cinque anni, 50 anni fa il 20 maggio, sempre dall’impegno dello stesso onorevole Brodolini, vide la luce lo Statuto dei lavoratori che, divenuta presto tra le norme base della Repubblica, proprio da quegli stessi concetti di “dignità” e “libertà” era ispirata.
Dobbiamo quindi al nostro “padre” la concezione moderna del lavoro, eppure per quanto alacremente avesse lavorato fino agli ultimi giorni della sua vita ben sapendo che dal suo sforzo finale sarebbero dipese le sorti dello Statuto, per pochi mesi non riuscì a vederne in vita l’adozione. Meritò per questo la medaglia al valor civile da parte del Presidente della Repubblica Saragat, ma ciò tanto ci dice di Brodolini uomo, oltre che di Brodolini politico e amministratore.
Tra i più grandi sostenitori di un concetto nuovo di welfare, proprio a lui si deve l’idea di sport di base come sport sociale, e leva di dignità, pari diritti di genere e di libertà. Quale modernità nella sua visione e quale spinta all’impegno per AiCS che fin da allora – quasi 60 anni – si batte per lo stesso tipo di riconoscimento! Quello della dignità dello sport per tutti. Oggi, e pare impossibile crederci, la crisi economica prima, quella valoriale poi, e infine la crisi dettata dalla pandemia che sta cambiando il volto del nostro mondo e anche del lavoro rischiano di portarci indietro di anni nelle conquiste raggiunte, ma AiCS rimarrà baluardo di impegno a favore delle pari dignità e della libertà, e posso dirlo con certezza forte delle migliaia di volontari, dirigenti e operatori che la fanno grande ogni giorno.
“Costruire un ambiente in cui a uomini – e donne – vengano restituite la loro personalità e dignità”, laddove le difficoltà della vita moderna rischiano di offuscarle. Noi ci siamo e, oggi come allora, rispondiamo all’appello del padre dello Statuto dei lavoratori con orgoglio e con un pensiero rivolto specialmente proprio a chi il lavoro lo ha perso in questi mesi, ai bambini, ai giovani, agli anziani, a chi è rimasto isolato da affetti e servizi nel lungo e difficile periodo di chiusura forzata.
L’insegnamento di Brodolini ci è per questo oggi più attuale che mai. A lui dobbiamo una tenacia e un patrimonio inestimabile di ideali, di lotte e di conquiste. Non ci faremo abbattere dal momento e onoreremo il suo sforzo e il suo insegnamento oggi più che mai.
Bruno Molea
Presidente AiCS