Laddove albergò il disagio sociale, oggi ha vita uno dei centri sportivi più famosi di Napoli e tra i più efficaci in termini di inclusione sociale attraverso lo sport: è il centro sportivo Kodokan che, affiliato ad AiCS, da decenni ha sede nel Real Albergo dei Poveri, una volta dimora degli indigenti e dei dimenticati. Qui, il Kodokan, simbolo del riscatto sociale, promuove attività sportive di tutti i tipi, ma per lo più rivolte alle persone a rischio disagio, come i migranti (attraverso i progetti AiCS) e le persone con disabilità.
Venerdì 3 luglio, nella sua prima uscita pubblica post Covid sul territorio, ha fatto visita al centro Kodokan il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora. Accolto dai dirigenti di AiCS e dallo storico presidente del Kodokan, Beppe Marmo, il ministro ha fatto visita alla struttura potendo ammirare i potenti lavori di recupero del palazzo settecentesco e incontrato atleti e tecnici impegnati nella normale pratica sportiva. Ha dialogato a lungo con i gestori della struttura ma anche con i dirigenti AiCS (ad accoglierlo, il presidente onorario Ciro Turco e il dirigente nazionale Alessandro Papaccio) e con quelli dell’asd POCHOS, prima associazione sportiva LGBT del Sud Italia che proprio al Kodokan si allena. L’incontro era infatti promosso in collaborazione con Kodokan Napoli, ASD POCHOS, ARCI Gay, ARCI Mediterraneo Ass. Palinuro, Assoutenti Campania, Napoli United: tutte realtà volte a promuovere assieme ad AiCS lo sport come leva di socialità e inclusione.
Per l’occasione, il ministro ha fatto il punto sulla ripresa dello sport in Italia e ha potuto ammirare da vicino quando lo sport sia importante nei territori per promuovere socialità e inclusione.