Marco Tardelli è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, nato a Capanne di Carregine il 24 settembre 1954. Nato in una famiglia di modeste condizioni, ultimo di quattro fratelli, il padre era un dipendente dell’ANAS, egli infatti iniziò a lavorare presto come cameriere in una pizzeria. Cinque volte campione d’Italia con la Juventus, in maglia bianconera, ha inoltre vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club, divenendo uno dei primi tre giocatori, assieme ai suoi compagni di squadra e Nazionale Antonio Cabrini e Gaetano Scirea, nonché primo centrocampista in assoluto, ad aver conseguito tale record. É stato Campione del mondo con la Nazionale Italiana nel 1982, tanto che è rimasta nella memoria collettiva l’esultanza con cui festeggiò la sua rete in finale alla Germania Ovest: “l’urlo di Tardelli” è passato alla storia come l’immagine-simbolo del calcio italiano nonché, a livello mondiale, tra le maggiori icone sportive di sempre. Nel 2004 è risultato 37º nell’UEFA Golden Jubilee Poll, un sondaggio online condotto dalla UEFA per celebrare i migliori calciatori d’Europa dei cinquant’anni precedenti.
Marco Tardelli era molto rapido nella corsa e abile nella marcatura, venne infatti schierato con proficui risultati sia come terzino che centrocampista, emerse come un giocatore grintoso e dotato tecnicamente in mezzo al campo, venendo considerato tra i migliori interpreti al mondo del ruolo nei primi anni ottanta del XX secolo. Cresciuto calcisticamente nel San Martino, venne scartato ai provini da Fiorentina, Milan e Bologna per via della sua corporatura, con la società nerazzurra giocò per due anni in Serie C, scendendo in campo 41 volte e segnando 4 gol. Nel 1974 venne acquistato, su suggerimento di Giancarlo Beltrami, dal Como, società dove trovò come allenatore Pippo Marchioro, con cui instaurerà fin da principio un buon rapporto. Dopo un corteggiamento da parte di Fiorentina e soprattutto Inter nel 1975 venne acquistato dalla Juventus. Il primo anno alla Juventus, Marco lo vive da difensore. Parola, dopo qualche turno di panchina, lo manda in campo sulla fascia sinistra. Un terzino fuori dalle regole, sempre proiettato verso l’area avversaria, caratteristica che in fondo aveva evidenziato anche a Como. È un anno amaro, un campionato perduto quando ormai sembrava vinto, e lo scudetto finisce sulle maglie dell’altra Torino, quella di fede granata. Ma Boniperti non si pente del suo acquisto. In campo, il giovane terzino d’attacco Tardelli è uno dei migliori. Al debutto in Serie A. si è guadagnato in fretta un posto da titolare strappandolo a Spinosi, uno del giro azzurro. Crescerà, con l’avvento del Trap. Diventerà un leader naturale, il prototipo del giocatore completo e moderno. Capace di destreggiarsi in qualunque ruolo, in qualunque zona del campo, senza perdere smalto, lucidità e continuità. Capace di marcare l’avversario aggredendolo, logorandolo, trasformandosi ogni volta da sorvegliante in sorvegliato speciale. Nella Juve del Trap, quella delle grandi conquiste, diventa centrocampista arretrato, e trova spesso anche la via della rete. Esordì, in seguito, con il club rinese, nella gara di Coppa Italia tra Juventus e Taranto, finita 2-0 per i bianconeri, fino al 1985 giocò stabilmente con i piemontesi, sempre come titolare inamovibile – esclusa la stagione 1979-1980, in cui mise a referto solo 18 presenze a causa di un infortunio. Disputò l’ultima partita in maglia bianconera il 29 maggio 1985, nella finale di Coppa di Campioni vinta per 1-0 contro il Liverpool. Chiuse la sua esperienza a Torino dopo 259 incontri conditi da 34 centri, nel corso dei quali mise in bacheca cinque campionati, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Coppa UEFA; un palmarès che tuttora ne fa uno dei soli dieci giocatori, nella storia del calcio, capaci di conquistare le tre principali competizioni UEFA per club. Nell’estate del 1985 passò all’Inter in uno scambio con Aldo Serena: la Juventus pagò 6 miliardi di lire in tutto, valutando Tardelli 3,2 miliardi. Dopo due stagioni a Milano, nel 1987 si accasò in Svizzera, al San Gallo, vestendo la maglia degli elvetici per una stagione, prima di porre termine alla sua carriera agonistica. Fece il suo esordio con la maglia della Nazionale il 7 aprile 1976, a 21 anni, nella partita amichevole Italia-Portogallo, giocò la sua ultima partita in Nazionale nel 1985, l’amichevole Italia-Norvegia(1-2), in tutto con gli Azzurri ha collezionato in totale 81 presenze e segnato 6 reti. Dopo il ritiro dalla pratica agonistica iniziò per lui la carriera di allenatore: diviene il responsabile dell’Italia Under-16 e il 1º agosto 1990 passa a essere il vice di Cesare Maldini all’Under-21, divenne in seguito allenatore del Como, ottenendo a fine stagione la promozione in cadetteria dopo i vittoriosi play-off. Il 13 giugno 1995 passò alla guida del Cesena, in Serie B, il 16 dicembre seguente tornò a fare il vice di Cesare Maldini, stavolta per la nazionale maggiore e il 27 aprile 1997 venne annunciato come tecnico dell’Under-23 per i Giochi del Mediterraneo, manifestazione in cui portò gli azzurri, il 25 giugno dello stesso anno, a conquistare la medaglia d’oro. Il 7 ottobre diventò allenatore dell’Inter, guidando tre giorni dopo l’ultima volta gli azzurrini.
Il 19 giugno 2001 venne esonerato dai nerazzurri alla fine di una negativa stagione caratterizzata, fra l’altro, da pesanti tracolli come lo 0-6 col Milan in campionato e l’1-6 col Parma in Coppa Italia. Il 29 dicembre 2002 venne annunciato come nuovo tecnico del Bari, venendo sollevato dall’incarico l’11 novembre 2003. Il 25 marzo 2004 diventò commissario tecnico dell’Egitto, in seguito venne esonerato l’11 ottobre dopo la sconfitta contro la Libia. Il 28 febbraio 2005 diventò allenatore dell’Arezzo, sostituendo Pasquale Marino; Il 21 aprile venne esonerato e sostituito proprio da Marino. Il 14 giugno 2006 entrò nel consiglio di amministrazione della Juventus; il 14 giugno 2007 si dimise, dopo esattamente un anno, a causa di sopraggiunti dissidi con la dirigenza bianconera. Il 1º maggio 2008 venne chiamato, dal suo ex tecnico della Juve e dell’Inter Giovanni Trapattoni, nel ruolo di vice alla guida dell’Irlanda. L’11 agosto 2011 Trapattoni si operò all’addome, sicché Tardelli lo sostituì alla guida dei Boys in Green in occasione dell’amichevole contro l’Argentina. L’11 settembre 2013, con le dimissioni del Trap, lasciò anche lui la nazionale irlandese.
Da Wikisport.eu, enciclopedia dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpionico