Il 50% del contributo è vincolato alla gestione degli effetti della pandemia: alle Asd per i voucher per la popolazione e alle asd per il post Covid
Il Consiglio di amministrazione di Sport e Salute ha approvato nei giorni scorsi la ripartizione dei contributi pubblici aggiuntivi al mondo sportivo per un totale di 95 milioni di euro. Risorse che in questo momento difficilissimo per l’intero sistema, dal vertice alla base, serviranno in particolare a proteggere il tessuto connettivo delle società, degli atleti e dei lavoratori sportivi.
Un segno chiaro, è stato sottolineato, di come la legge di riforma dello sport già funzioni, del fatto che l’idea di agganciare le risorse al gettito fiscale generato dallo sport diventi oggi uno strumento fondamentale per gestire la crisi, a disposizione degli organismi sportivi che sono il cuore dello sport italiano: Federazioni, Enti di Promozione, Discipline Sportive Associate, Associazioni Benemerite, Gruppi Civili e Militari.
Il criterio base per la ripartizione è stato individuare chi ha sofferto di più sulla base di parametri oggettivi. Quindi: chi ha avuto meno ricavi, chi ha più associazioni, chi ha avuto perdite di esercizio nel 2020 causa Covid. Infatti, il 50% del contributo è vincolato alla gestione degli effetti della pandemia: alle Asd per i voucher per la popolazione; alle Asd per il post covid. Il 50% delle risorse resta a disposizione degli Organismi sportivi tra cui gli enti di promozione sportiva, da spendere nel rispetto della loro totale autonomia.