Il presidente dell’Associazione italiana cultura sport, promotrice del teatro in carcere: “Serve offrire strumenti di ri-socializzazione”
Roma, 16 aprile 2021 – “La sentenza della Corte costituzionale sull’ergastolo ostativo è un’apertura umana e importante: è necessario offrire occasioni di ri-socializzazione anche ai detenuti ritenuti ormai ‘irrecuperabili’”. Così Bruno Molea, presidente dell’Associazione italiana cultura sport, tra i primi enti di promozione sportiva e sociale del Paese, promotrice da decenni dell’esperienza di teatro in carcere e “madrina” della Compagnia Stabile Assai di Rebibbia, commenta la decisione della Corte Costituzionale che ha definito incostituzionale l’ergastolo ostativo e ha rinviato, come termine ultimo, al maggio del 2022, la risoluzione della questione.
“Si tratta di un segnale di grande apertura umana e sociale della massima espressione istituzionale italiana in tema di giustizia, che risponde compiutamente al monito, più volte riproposto, della Corte Suprema Europea, di riconsiderare il contenuto della legge che, di fatto, impedisce a oltre mille detenuti italiani di accedere alla potenziale fruizione della liberazione condizionale – commenta Molea -. Per la nostra Associazione è motivo di grande soddisfazione, se si pensa al costante intervento che, da oltre trenta anni, l’AiCS attiva, in molte carceri del Paese, a favore di detenuti ergastolani attraverso l’offerta del teatro come strumento di ri-socializzazione. In tale ottica, infatti, si configura la gestione del laboratorio teatrale della sezione femminile di massima sicurezza del carcere di Santa Maria Capua Vetere, che vede coinvolte molte detenute condannate al regime del 4 bis. Non posso che esprimere la mia più grande soddisfazione perché finalmente si potrà offrire un percorso di recupero anche a detenuti e a esseri umani, ritenuti ‘irrecuperabili’”.
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Roma, 17 aprile 2021 – “E’ un fatto di estrema rilevanza umana e sociale, un concreto passo in avanti verso la reale applicazione dell’articolo 27 della Costituzione, che attribuisce al carcere una funzione ri-socializzazioni per tutti i detenuti, anche quelli che provengono dalla criminalità organizzata.”
E’ quanto afferma la portavoce del Forum nazionale del Terzo settore, Claudia Fiaschi, esprimendo soddisfazione per l’ordinanza con la quale la Corte costituzionale fissa il limite al maggio 2022 perché il Parlamento italiano provveda a modificare l’attuale norma che impedisce ai detenuti condannati a quello che, attualmente, viene definito “ergastolo ostativo”, di accedere a misure alternative..
Oggi, sottolinea il Forum, sono oltre 1.200 i detenuti ergastolani che non possono accedere al beneficio della liberazione condizionale. Nell’ambito del Forum Nazionale del Terzo settore é attivo da due anni il gruppo di lavoro “Persone private della libertà”, coordinato da Antonio Turco, che persegue proprio l’obiettivo di favorire la diffusione delle pratiche della Giustizia Riparativa.
“I comportamenti devianti – sottolinea Antonio Turco – si combattono favorendo processi di inclusione sociale, e non lasciando a mafia, ‘ndrangheta e camorra la gestione dell’esistenza dei tanti detenuti che, indipendentemente, dalla propria condizione giuridica, continuano a sperare in provvedimenti che riconoscano il valore del loro ravvedimento”. L’impegno dell’intero Terzo settore continuerà a essere volto a promuovere e incentivare azioni e programmi tesi al reinserimento dei detenuti, a cominciare dalla applicazione della Legge 147/2014 ancora poco attuata”.