Tommaso Lequio di Assaba (Cuneo, 21 ottobre 1893 – Roma, 17 dicembre 1965) è stato un cavaliere fenomenale, plurivincitore di medaglie ai giochi olimpici. Su Trebecco, nel 1920, alle Olimpiadi di Anversa, si aggiudicò l’oro nel salto a ostacoli e il bronzo nella competizione a squadre.
La carriera
Successivamente, nel 1928, alle Olimpiadi di Amsterdam, Lequio di Assaba Tommaso conquistò l’argento nel salto a ostacoli. Nel 1926, 1928, 1934 ottenne la Coppa delle Nazioni.
Durante la guerra d’Etiopia (1935-1936) si distinse, con il grado di maggiore, in forza al 1º Gruppo squadroni indigeni eritrei, e per le sue imprese fu decorato con una Medaglia d’argento e una di bronzo al valor militare. Divenuto comandante della Scuola militare di Tor di Quinto, nel 1942, in vista dell’inizio della campagna di Tunisia, assunse il comando del Raggruppamento Esplorante Corazzato (R.E.Co.) “Cavalleggeri di Lodi” alla cui testa partì per l’Africa settentrionale, prendendo parte alla campagna di Tunisia. Catturato dagli inglesi in Tunisia nel maggio 1943, fu decorato con una seconda Medaglia d’argento al valor militare. Rientrato in servizio attivo nel dopoguerra, l’11 aprile 1947 fu insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine militare d’Italia, e fu poi primo comandante della ricostituita Divisione corazzata “Ariete”.
Straordinario cavaliere, dopo le vittorie olimpiche fu promosso Ufficiale di cavalleria. Ottenne, inoltre, il comando della scuola militare di Tor di Quinto e del reggimento cavalleggeri di Lodi, fino a divenire comandante della divisione corazzata Ariete. Dal 1960 fino al suo decesso svolse il ruolo di presidente della Federazione italiana sport equestri. Nel 1964 si dedicò all’addestramento della squadra azzurra per le Olimpiadi di Tokyo. Infine, poco prima della sua morte, entrò a far parte della giunta Coni.
Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpionico