Donovan Bailey, di origini giamaicane, nasce a Manchester il 16 dicembre del 1967, a soli 13 anni si trasferisce in Canada e fin da subito presentò grande interesse per le attività sportive.
La carriera
Studiando economia e inizialmente concentrandosi sulla pallacanestro, Bailey Donovan capì all’età di 20 anni quale fosse la sua vera indole, guardando le selezioni per la nazionale canadese di atletica leggera dei suoi compagni di scuola. L’inizio nel 90, lo portò già nel 91 ad aggiudicarsi un posto nella nazionale. Tralascia il suo talento fino al 1994, quando incontra il suo futuro allenatore Dan Pfaff.
Si rivela subito a livello mondiale vincendo i Giochi del Commonwealth nella staffetta 4×100 m, ma la vera esplosione avviene nel 1995 ai Campionati mondiali di Göteborg, dove vince la medaglia d’oro nei 100 m (9″97) e nella staffetta 4×100 m (38″31). Caratteristico di Bailey è il suo stile molto raffinato e la grande compostezza delle ginocchia nell’azione di corsa, tanto da essere accostato a Carl Lewis e Jesse Owens. Si presenta da grande favorito ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996 e non tradisce le attese: primo nei 100 m dove con 9″84 stabilisce il nuovo record mondiale (abbassando il 9″85 di Leroy Burrell del 1994); questa vittoria fu avvertita nel Canada come la cancellazione dell’onda subita dallo sport canadese con il caso doping di Ben Johnson ai Giochi Olimpici di Seul 1988. Condusse anche la staffetta canadese 4×100 m alla vittoria con il tempo di 37″69.
Questa grande impresa permise a Bailey di diventare il secondo atleta dopo Carl Lewis a detenere contemporaneamente il titolo olimpico e mondiale dei 100 m ed il record mondiale della specialità.
Nel giugno 1997 sfidò Michael Johnson (allora primatista mondiale dei 200 m) in una corsa di 150 m (la distanza media tra i due record detenuti dagli “sfidanti”) a Toronto per stabilire quale fosse l’uomo più veloce del mondo. La corsa fu parzialmente rovinata da un infortunio occorso da Johnson dopo 100 m, e Bailey vinse il premio di 1 milione e mezzo di dollari.
Intanto si preparava per i Campionati mondiali di Atene del 1997, dove fu però sconfitto dal suo erede, Maurice Greene, e si dovette accontentare dell’argento nei 100 m (9″91 davanti a Tim Montgomery); confermò comunque il titolo con la staffetta 4×100 m (37″86). Fu l’ultimo acuto della sua breve carriera: colpito da numerosi infortuni, soprattutto tendinei, non riuscì più a riconfermarsi ad alti livelli. Ai Giochi Olimpici di Sidney 2000, a causa di una polmonite, non riuscì ad andare oltre i quarti di finale nei 100 m piani; si ritirò nel 2001 dopo aver vinto cinque medaglie d’oro tra olimpiadi e mondiali. Nel 1999 Maurice Greene stabilì il nuovo record mondiale dei 100 m, con 9″79, migliorando così dopo quasi 3 anni il record di Bailey. L’atleta canadese detiene il record mondiale dei 50 metri piani indoor, con il tempo di 5″56 stabilito nel 1996.
Dopo il ritiro
Attualmente è il fondatore e presidente della DBX Sport Management, una società che aiuta gli atleti dilettanti canadesi a svolgere la propria attività.
Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpionico