Claudia Giordani respira sport dal primo giorno che viene al mondo, il 27 ottobre 1955 a Roma, con quel padre dalla voce inconfondibile, che di professione fa il giornalista sportivo e una madre, Franca Cipriani, ex giocatrice di pallacanestro di buon livello.
La carriera
Claudia Giordani proverร lโatletica e il pattinaggio, ma poi si innamorerร a dieci anni dello sci, e sarร per sempre. Claudia inizia a frequentare la scuola del Sestriere: รจ caparbia, determinata, vince quasi da subito ed esordisce appena quindicenne in Coppa del Mondo. Comincia a gareggiare a 13 anni e a 18, a Sankt Moritz, arriva quinta in una discesa libera di coppa del Mondo. La Valanga Azzurra dei Gustav Thรถni e dei Pierino Gros si sta affermando a forza di vittorie e lei, appena diciassettenne, il 15 marzo 1973 pensa bene di toglier loro un poโ di ribalta, salendo per la prima volta sul podio di Coppa del Mondo a Naeba in Giappone. La Valanga Azzurra adotta immediatamente la ragazzina e diventa grazie a lei un poโ meno rude e un poโ piรน rosa.
Per la prima vittoria occorrerร aspettare lโanno seguente, ancora in slalom gigante, ma la sua sarร una carriera costellata di successi in tutte le specialitร , soprattutto nei campionati nazionali, dove il suo predominio la porterร a conquistare quattordici titoli assoluti tra il 1973 ed il 1979, di cui uno in discesa, due in combinata e gli altri quasi equamente divisi tra lo slalom speciale (cinque) e il gigante (sei). Claudia non ha ancora ventโanni, quando si presenta al cancelletto di partenza dello slalom alle Olimpiadi asburgiche, sul tracciato disegnato nella localitร di Axamer Lizum. Ma lโatleta รจ giร battezzata ad alti livelli, se รจ vero che neppure diciottenne, marzo 1973, salรฌ giร sul podio di Coppa del Mondo, seconda nel gigante di Naeba alle spalle di Cochran ma davanti ad una leggenda come Annemarie Prรถll, cosรฌ come lโanno dopo, gennaio 1974, conquistรฒ il successo sempre tra i pali larghi in Francia, a Les Gets, prendendosi la rivincita su Cochran, per poi chiudere in quinta posizione lo speciale ai Mondiali di St.Moritz il mese successivo. In Coppa del Mondo resterร a lungo la nostra atleta di punta.
Sono gli anni della invincibile Annemarie Moser-Prรถll, e il movimento sciistico femminile italiano รจ veramente poca cosa, ma Claudia, una cittadina prestata alla montagna, quasi una intrusa con quel cognome cosรฌ italiano di pianura, ha un carattere che pare forgiato nellโacciaio, nulla da invidiare a quello dei nativi degli altipiani. E poi sa sognare: per questo non si dร per vinta e tutti la rispettano, la temono. Continua per anni la sua lotta contro i mulini a vento e contro le leggende, quasi aspettasse il giorno buono per batterle. E quel giorno sembra arrivare lโ11 febbraio 1976 sulle nevi di Innsbruck, dove si disputa la XII edizione dei Giochi Olimpici invernali. In quel gesto di disappunto al traguardo della prima manche, in quella mano sventolata quasi a voler esorcizzare le incertezze palesate a poche porte dallโarrivo, cโรจ tutta lโambizione e la speranza olimpica di Claudia Giordani. Alla fine trentatrรฉ centesimi privarono Claudia dellโoro, pur consegnandole lโargento.
Eโ la prima atleta italiana a realizzare ai Giochi invernali una simile impresa, meritando, nel 1977, lโonore di essere nominata โcavaliere della Repubblicaโ.
Lo slalom femminile in Italia รจ stato sempre caratterizzato da tendenze cicliche che alternavano anni di stasi assoluta seguite da periodi di rinascita e trionfi. LโItalia in campo femminile non ha mai vinto una coppa di specialitร e se andiamo a leggere il numero di vittorie complessive in slalom ottenute dal nostro paese in coppa del mondo (solo 12 in 46 anni di coppa), si potrebbe dedurre che lโItalia non abbia mai avuto un ruolo altamente significativo in questa specialitร . Ma non รจ cosรฌ.
Intorno a Claudia Giordani si forma un gruppo di altrettanto memorabili sciatrici che saranno denominate la valanga rosa. lโItalia comincia a scalare le classifiche di slalom: รจ quarta nel 1977, seconda nel 1979 e addirittura prima per quattro stagioni consecutive (1980-1981-1982-1983).
In totale saranno tre le vittorie in campo internazionale, ma la sua sarร comunque una carriera svolta ad alto livello. Nel 1980, dopo lโultima vittoria a Saalbach-Hinterglemm, Claudia decide di appendere gli sci al chiodo, forse rendendosi conto che il suo mondo sta cambiando: la generazione che le aveva fatto da balia, quella dei campioni che le bandierine neanche potevano guardarle, per non dire sfiorarle, sta per tramontare, ed unโaltra fatta di giovani audaci, a cui moderni regolamenti concederanno in nome della velocitร e dello spettacolo pure di abbatterle, sta per soppiantarla.
Dopo il ritiro
Claudia ha venticinque anni, saluta e se ne va, come una principessa che abdica a un nuovo corso. Nel 2010 รจ stata eletta presidente del Comitato Alpi Centrali in seno alla Federazione Italiana Sport Invernali.
Olimpiadi:
ยท 1 medaglia, valida anche ai fini dei Mondiali:
ยท 1 argento (slalom speciale a Innsbruck 1976)
Universiadi:
ยท 1 oro (slalom speciale a Jaca 1981)
ยท 1 argento (slalom gigante a Jaca 1981)
Europei juniores:
ยท 1 oro (slalom gigante a Ruhpolding 1973)
ยท 1 bronzo (slalom speciale a Ruhpolding 1973)
Coppa del Mondo:
ยท Miglior piazzamento in classifica generale: 8ยช nel 1977 e nel 1980
ยท 3 vittorie (1 in slalom gigante, 2 in slalom speciale)
ยท 8 secondi posti
ยท 6 terzi posti
Campionati italiani:
ยท 14 ori (slalom gigante, slalom speciale, combinata nel 1973; discesa libera, slalom gigante nel 1974; slalom gigante, slalom speciale, combinata nel 1976; slalom speciale nel 1977; slalom gigante, slalom speciale nel 1978; slalom gigante, slalom speciale nel 1979; slalom gigante nel 1980)
ยท 3 argenti (discesa libera nel 1973; discesa libera nel 1976; slalom speciale nel 1981)
Onorificenze:
ยท Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana โ Roma, 1977
Da Wikisport.eu, enciclopedia dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpionico (Foto: La Repubblica.it)


