May 1988: Diego Maradona of Napoli celebrates a goal during an Italian Serie A match against AC Milan at the San Paolo Stadium in Naples, Italy. Milan won the match 3-2. (Photo by Dave Cannon /Getty Images)

Diego Armando Maradona nasce a Lanùs, in Argentina, il 30 ottobre del 1960. E’ morto il 25 novembre del 2020.

Infanzia e primi passi
Maradona nacque in una famiglia umile a Villa Fiorito, un quartiere povero di Buenos Aires. Fin da bambino mostrò un talento straordinario con il pallone: a soli 10 anni giocava nelle giovanili dell’Argentinos Juniors, dove venne notato per la sua tecnica eccezionale.

Carriera da calciatore
Argentinos Juniors (1976-1981): debuttò in prima squadra a 15 anni, diventando il più giovane esordiente della Primera División argentina.
Boca Juniors (1981-1982): vinse subito il campionato argentino, coronando il sogno di giocare per il club del cuore.
Barcellona (1982-1984): acquistato per una cifra record, vinse una Coppa del Re e una Supercoppa di Spagna, ma ebbe problemi con infortuni e ambientamento.
Napoli (1984-1991): la consacrazione. Con i partenopei vinse 2 Scudetti (1987, 1990), 1 Coppa Italia, 1 Coppa UEFA (1989) e 1 Supercoppa Italiana, portando la squadra al vertice del calcio italiano e diventando un’icona immortale per la città.
Ultimi anni (1992-1997): dopo Napoli giocò con Siviglia, Newell’s Old Boys e nuovamente Boca Juniors, dove concluse la carriera nel 1997.

Nazionale argentina
Olimpiadi giovanili 1979: vinse il Mondiale Under-20, dove fu eletto miglior giocatore.
Mondiali 1986 (Messico): portò l’Argentina al trionfo. Restano leggendarie la “Mano de Dios” e il “Gol del secolo” contro l’Inghilterra ai quarti di finale.
Mondiali 1990 (Italia): trascinò ancora la squadra fino alla finale, persa con la Germania.
Mondiali 1994 (USA): partecipò ma fu escluso per un test antidoping positivo.

Caratteristiche tecniche
Tecnica sopraffina, controllo di palla straordinario
Dribbling irresistibile e capacità di inventare giocate uniche.
Leader carismatico, capace di trascinare compagni e tifosi.

Vita fuori dal campo
La vita di Maradona fu segnata anche da difficoltà personali: lotta contro la dipendenza dalla cocaina, rapporti conflittuali con la stampa e problemi di salute. Nonostante ciò, rimase un idolo popolare, soprattutto a Napoli e in Argentina.

Dopo il ritiro, divenne allenatore, guidando diverse squadre e la nazionale argentina ai Mondiali del 2010, portandola ai quarti di finale. Rimase figura di riferimento nel calcio e nella cultura popolare mondiale.

Maradona morì il 25 novembre 2020 per un arresto cardiaco a Tigre, vicino Buenos Aires. La sua scomparsa scatenò un’ondata planetaria di commozione.

Considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, insieme a Pelé, Messi e pochi altri, rimane un simbolo di riscatto sociale e passione popolare. A Napoli e in Argentina è venerato quasi come una divinità.
Nel 2000 fu eletto dalla FIFA come “Calciatore del secolo” (ex aequo con Pelé).

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico

Fonte foto: Di Dave Cannon / Getty Images – Canalenapoli.it, Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=4640445

May 1988: Diego Maradona of Napoli celebrates a goal during an Italian Serie A match against AC Milan at the San Paolo Stadium in Naples, Italy. Milan won the match 3-2. (Photo by Dave Cannon /Getty Images)

May 1988: Diego Maradona of Napoli celebrates a goal during an Italian Serie A match against AC Milan at the San Paolo Stadium in Naples, Italy. Milan won the match 3-2. (Photo by Dave Cannon /Getty Images)[/caption]

Diego Armando Maradona nasce a Lanùs, in Argentina, il 30 ottobre del 1960. E’ morto il 25 novembre del 2020.

Infanzia e primi passi
Maradona nacque in una famiglia umile a Villa Fiorito, un quartiere povero di Buenos Aires. Fin da bambino mostrò un talento straordinario con il pallone: a soli 10 anni giocava nelle giovanili dell’Argentinos Juniors, dove venne notato per la sua tecnica eccezionale.

Carriera da calciatore
Argentinos Juniors (1976-1981): debuttò in prima squadra a 15 anni, diventando il più giovane esordiente della Primera División argentina.
Boca Juniors (1981-1982): vinse subito il campionato argentino, coronando il sogno di giocare per il club del cuore.
Barcellona (1982-1984): acquistato per una cifra record, vinse una Coppa del Re e una Supercoppa di Spagna, ma ebbe problemi con infortuni e ambientamento.
Napoli (1984-1991): la consacrazione. Con i partenopei vinse 2 Scudetti (1987, 1990), 1 Coppa Italia, 1 Coppa UEFA (1989) e 1 Supercoppa Italiana, portando la squadra al vertice del calcio italiano e diventando un’icona immortale per la città.
Ultimi anni (1992-1997): dopo Napoli giocò con Siviglia, Newell’s Old Boys e nuovamente Boca Juniors, dove concluse la carriera nel 1997.

Nazionale argentina
Olimpiadi giovanili 1979: vinse il Mondiale Under-20, dove fu eletto miglior giocatore.
Mondiali 1986 (Messico): portò l’Argentina al trionfo. Restano leggendarie la “Mano de Dios” e il “Gol del secolo” contro l’Inghilterra ai quarti di finale.
Mondiali 1990 (Italia): trascinò ancora la squadra fino alla finale, persa con la Germania.
Mondiali 1994 (USA): partecipò ma fu escluso per un test antidoping positivo.

Caratteristiche tecniche
Tecnica sopraffina, controllo di palla straordinario
Dribbling irresistibile e capacità di inventare giocate uniche.
Leader carismatico, capace di trascinare compagni e tifosi.

Vita fuori dal campo
La vita di Maradona fu segnata anche da difficoltà personali: lotta contro la dipendenza dalla cocaina, rapporti conflittuali con la stampa e problemi di salute. Nonostante ciò, rimase un idolo popolare, soprattutto a Napoli e in Argentina.

Dopo il ritiro, divenne allenatore, guidando diverse squadre e la nazionale argentina ai Mondiali del 2010, portandola ai quarti di finale. Rimase figura di riferimento nel calcio e nella cultura popolare mondiale.

Maradona morì il 25 novembre 2020 per un arresto cardiaco a Tigre, vicino Buenos Aires. La sua scomparsa scatenò un’ondata planetaria di commozione.

Considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, insieme a Pelé, Messi e pochi altri, rimane un simbolo di riscatto sociale e passione popolare. A Napoli e in Argentina è venerato quasi come una divinità.
Nel 2000 fu eletto dalla FIFA come “Calciatore del secolo” (ex aequo con Pelé).

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico

Fonte foto: Di Dave Cannon / Getty Images – Canalenapoli.it, Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=4640445