Da sabato 28 gennaio sino a domenica 26 febbraio, Giancarlo Magli, massofisioterapista per professione, che collabora con la Jump & Fly, e grande appassionato di podismo, correrà ben trenta maratone (42,198 km), per trenta giorni consecutivi e con un obiettivo ben preciso.
“Non si tratta di un’impresa agonistica, della voglia di stabilire nuovi record e nemmeno della ricerca di visibilità personale. – spiega lo stesso Magli -Al contrario, ritengo il mio apporto secondario rispetto allo spirito di questa iniziativa che finalmente verrà messa in pratica dopo tanti preparativi. L’idea è quella di utilizzare questa manifestazione per sensibilizzare le persone contro l’uso indiscriminato della plastica e l’inquinamento che troppo spesso deturpa l’ambiente che ci circonda. Per chi, come me, ama correre, non è raro, purtroppo, imbattersi in luoghi davvero splendidi, ma rovinati dalla presenza di bottiglie di plastica o di altri rifiuti che vengono abbandonati dall’incuria delle persone. Un comportamento scorretto che ferisce l’ambiente e rappresenta una serie minaccia per il futuro dalla natura e dell’uomo stesso”.
A livello operativo, il Runner che collabora con il sodalizio di Prevalle, affiliato ad AiCS, si ritroverà per trenta mattine allo Stadio Gabre Gabric di Brescia, che diventerà la location di questa impresa, grazie anche alla collaborazione che si è instaurata con la Fidal bresciana: da lì inizierà il suo giro lungo i canonici 42.198 km per raggiungere il parco delle Cave.
“Finalmente – racconta il podista della Jump & Fly – si realizza un sogno che sto perseguendo ormai da tanti anni. Prima del Covid ero riuscito ad organizzare tutto il necessario, sponsor e giudici ufficiali compresi, per poter realizzare un’impresa da inserire nel Guinness World Record. Questa volta le cose sono diverse. Voglio solo fare un qualcosa che possa richiamare l’attenzione della gente e la spinga a riflettere sulla necessità di proteggere al meglio l’ambiente e lottare contro l’inquinamento. Certo, sarò io a correre per trenta mattinate di fila, ma questo, per chi ama correre come me, non è affatto un problema. L’importante è che questo gesto così particolare possa aiutare la gente a riflettere e a capire che tutti insieme dobbiamo correre per la tutela dell’ambiente da forme di inquinamento che non devono più esistere”.