Il pugile campione di Roma60 è scomparso il 20 maggio a 87 anni. Il Coni invita tutti a un minuto di silenzio sui campi sportivi  

Giovanni “Nino” Benvenuti (Isola d’Istria, 26 aprile 1938 – Roma, 20 maggio 2025) è stato un pugile e attore italiano, tra i più grandi della storia del pugilato nazionale e internazionale. Campione olimpico a Roma 1960 e campione del mondo dei pesi medi dal 1967 al 1970, è stato uno degli sportivi italiani più amati del Novecento.

Carriera

La carriera pugilistica di Nino Benvenuti inizia a soli tredici anni in una modesta palestra della sua città natale, dove si allena per quattordici anni, spinto dalla passione del padre. Dopo aver vinto numerosi tornei regionali, approda imbattuto nella Nazionale italiana nel 1955. La sua unica sconfitta da dilettante arriva l’anno seguente in Turchia, durante una tournée internazionale: un verdetto controverso che molti ritennero ingiusto.

Il 1956 segna anche la perdita della madre e l’esclusione dalla squadra olimpica, ma Benvenuti non si arrende. Vince l’oro agli Europei di Praga nel 1957 e si presenta in grande forma alle Olimpiadi di Roma del 1960, dove conquista la medaglia d’oro nei pesi welter, vincendo tutti e quattro gli incontri disputati. In quell’occasione riceve anche la Coppa Val Barker, riconoscimento destinato al pugile tecnicamente migliore del torneo, superando persino il futuro campione dei pesi massimi Cassius Clay.

Chiude la carriera dilettantistica con uno straordinario record: 120 vittorie e una sola sconfitta.

Nel 1961 passa al professionismo, vincendo 29 incontri tra il ’61 e il ’63. Alla trentesima gara, conquista il titolo italiano dei pesi medi battendo per KO Tommaso Truppi. Seguono vittorie contro avversari di alto livello come Gaspar Ortega, Teddy Wright e Denny Moyer.

Nel 1965 esplode la rivalità con Sandro Mazzinghi, già campione mondiale dei superwelter. Il primo incontro si disputa a San Siro e Benvenuti vince per KO all’undicesima ripresa, conquistando il titolo mondiale. La rivincita, al Palaeur di Roma, vede ancora Benvenuti vincitore ai punti, seppur in mezzo a polemiche mai sopite.

Nel frattempo, Benvenuti conquista anche il titolo europeo dei pesi medi. Ma a fine 1965 perde il titolo mondiale dei superwelter in Corea contro Ki-Soo Kim, in un match controverso senza registrazioni video. Decide quindi di concentrarsi definitivamente sulla categoria dei pesi medi.

Nel gennaio 1967 vola negli Stati Uniti per sfidare Emile Griffith, campione del mondo dei medi. Il 17 aprile 1967, al termine di un match combattuto, Benvenuti trionfa ai punti e conquista le cinture WBC e WBA, diventando il primo italiano a riuscirci.

Le sfide con Emile Griffith

La rivincita con Griffith si tiene il 29 settembre 1967 al celebre Shea Stadium di New York. Questa volta, a sorpresa, Benvenuti subisce un duro colpo al costato nelle fasi iniziali dell’incontro, che gli provoca la frattura di una costola. Nonostante il dolore, riesce a restare in piedi fino alla fine del match, ma il verdetto ai punti riconsegna i titoli mondiali al pugile americano.

La “bella” si disputa il 4 marzo 1968 al Madison Square Garden. È un incontro molto equilibrato, ma un knockdown inflitto da Benvenuti all’undicesima ripresa risulta decisivo: il triestino vince ai punti e si riprende le cinture mondiali dei pesi medi. È l’apice della sua carriera: nello stesso anno riceve dalla rivista “Ring Magazine” il prestigioso riconoscimento di “Fighter of the Year”.

Le difese del titolo mondiale

Da quel momento, Benvenuti inizia una serie di difese del titolo. La prima è a Sanremo contro Don Fullmer, battuto ai punti. Affronta poi Dick Tiger, campione mondiale dei mediomassimi, ma viene sconfitto, anche a causa di una frattura alla mano subita nel primo round.

Torna alla vittoria difendendo il titolo a Napoli contro Fraser Scott, e poi ancora a Roma contro il forte cubano Luis Manuel Rodríguez. Quest’ultimo match è particolarmente difficile: Benvenuti subisce diverse ferite al volto, ma riesce a trionfare per KO all’undicesima ripresa con un preciso gancio sinistro.

Segue una trasferta a Sydney per affrontare Tom Bethea: Benvenuti è costretto al ritiro per la frattura di una costola. Tuttavia, nel match di rivincita, valido per il titolo, si impone per KO all’ottava ripresa. È la sua quarta difesa da campione.

Il confronto con Carlos Monzón

Nel 1970, chiamato a scegliere tra vari pretendenti, Benvenuti accetta di affrontare l’argentino Carlos Monzón, ancora sconosciuto al grande pubblico ma con un record impressionante. Il match si disputa il 7 novembre 1970 al Palazzo dello Sport di Roma. Fin dalle prime riprese, la superiorità fisica e tecnica di Monzón è evidente: al dodicesimo round, un potente diretto destro mette al tappeto Benvenuti, che perde per KO.

La clausola contrattuale prevede una rivincita immediata, fissata per l’8 aprile 1971 allo Stadio Louis II di Montecarlo. Benvenuti si prepara con grande serietà, ma durante il match appare scarico mentalmente: dopo tre riprese, il suo storico manager Bruno Amaduzzi getta la spugna per proteggerlo. Nino, a posteriori, considererà quella scelta giusta.

Il ritiro

Pochi giorni dopo il secondo incontro con Monzón, Benvenuti annuncia il ritiro dal pugilato. Non salirà mai più sul ring. Chiude la carriera da professionista con uno straordinario record di 90 incontri, di cui 82 vittorie (35 per KO), 1 pareggio e 7 sconfitte.

Palmarès

Nino Benvenuti ha scritto pagine fondamentali nella storia dello sport italiano e del pugilato mondiale. Il suo palmarès comprende:

  • Medaglia d’oro olimpica a Roma 1960 (pesi welter), con annessa Coppa Val Barker come miglior pugile tecnico del torneo.
  • Titolo italiano dei pesi medi nel 1963.
  • Titolo europeo dei pesi medi nel 1965.
  • Titolo mondiale WBA e WBC dei pesi medi, conquistato per la prima volta nel 1967 e difeso con successo in quattro occasioni fino al 1970.
  • Titolo mondiale dei pesi superwelter nel 1965, perso l’anno seguente.

Insieme a Marcel Cerdan, Emile Griffith e Carlos Monzón, è stato uno dei pochi pugili non statunitensi ad aver conquistato e difeso più volte il titolo mondiale dei pesi medi.

Le sue quattro difese consecutive del titolo mondiale lo pongono, per numero di difese riuscite, subito dopo Marvin Hagler e lo stesso Monzón.

È stato inoltre uno dei soli dieci pugili nella storia ad aver conquistato il titolo mondiale sia nei pesi superwelter che nei pesi medi.

Soprannome

Benvenuti era universalmente conosciuto con il diminutivo affettuoso di “Nino”, diventato parte integrante della sua identità pubblica.

Riconoscimenti

Nel corso della sua carriera e della sua vita ha ricevuto numerosi premi e onorificenze, tra cui:

  • Medaglia d’oro al valore atletico (CONI, 1960).
  • Coppa Val Barker (1960).
  • Upset of the Year (Ring Magazine, 1966).
  • Fight of the Year (Ring Magazine, 1967 e 1970).
  • Fighter of the Year (Ring Magazine, 1968).
  • Inserimento nella International Boxing Hall of Fame (1996).
  • Cittadinanza onoraria del Comune di Ripa Teatina, per la valorizzazione della figura di Rocky Marciano.
  • Cittadinanza onoraria del Comune di Sequals, in omaggio a Primo Carnera.
  • Cittadinanza onoraria del Comune di Trieste, in occasione del quarantesimo anniversario dalla conquista del titolo mondiale.

Da Wikisport.eu, enciclopedia mondiale dello sport a cura di Daniele Masala, giornalista e campione olimpico